ProcidaForum

PER 20 MILIONI IL COMUNE VENDE MEZZO PORTO

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CAT_IMG Posted on 18/9/2008, 10:53




Strano che sin ora non ne avevamo parlato ancora, cmq prendo spunto dall'articolo del buon Raffaele che trovate QUI

Procida: Le opposizioni insorgono: «Il gioiello dell'isola doveva portare sviluppo e soldi. Sarà invece dato ai privati»

Il Comune di Procida mette in vendita il 49% delle azioni del nuovo porto turistico Sancio Cattolico. Che fino a ieri era il suo vanto. «La nostra Fiat garantirà sviluppo e lavoro per almeno quattro generazioni»: così si disse, ma, probabilmente, a Palazzo, pochi se ne ricordano. L'obiettivo, naturalmente, è fare soldi e dare ossigeno ad un bilancio gravato di debiti.
Ma basta questo a giustificare l'operazione e, soprattutto, quanto vale il 49% di un porto turistico che ospita 491 barche e potrebbe avviare un work in progress molto ricco? Non esistono precedenti in materia e per non sbilanciarsi il Comune sceglie di tacere, ma i soliti bene informati ne sanno una più del diavolo e sussurrano che il prezzo base potrebbe oscillare tra 15 e 20 milioni, come dire la quota di un Enalotto medio.
La notizia è apparsa sul blog dell'amministrazione con una avvertenza: le manifestazioni d'interesse all'acquisto dovranno pervenire non oltre il 30 settembre. Cosa dire: è come se fosse esplosa una bomba. Lo scontro, per ora, è solo politico, ma si prevede che in breve coinvolgerà tutta l'isola. Anche perchè la Giunta vuole procedere spedita: «In sette-otto mesi risolveremo tutto», annuncia Muro. Presa in contropiede l'opposizione di centrosinistra è partita lancia in resta e corregge il titolo annunciando battaglia: «Il Comune svende il porto al miglior offerente. Non lo consentiremo». La prima reazione è una raccolta di firme aperta da Fabrizio Borgogna, uno dei leader d'opposizione di «Procida Democratica », e da alcuni consiglieri, anche di maggioranza: Vincenzo Capezzuto jr, Intartaglia, Cibelli e Formisano. La guerra è scoppiata. Toccato sul vivo, il vice sindaco Luigi Muro (An), il grande stratega dell'operazione Sancio Cattolico, ha restituito pan per focaccia: «Criticano perchè hanno capito che abbiamo messo in moto un grande progetto. E perchè ignorano che l'ultima Finanziaria del centrosinistra obbliga gli Enti locali a disfarsi delle quote in società che perseguono obiettivi non compatibili con i fini istituzionali. Se a qualcuno non piace quello che ci accingiamo a fare se la prendesse con Prodi, noi stiamo ottemperando ad un obbligo di legge e sinceramente la cosa ci piace anche perchè possiamo risanare il bilancio senza compromettere il futuro del porto ».
Chiariamo i termini dell'operazione: il Comune mette in vendita il suo pacchetto rinnegando, di fatto, la formula della compartecipazione nella spa «Isola di Procida Navigando» che detiene il 51% della quota sociale e che, quindi, anche con i nuovi proprietari continuerà a gestire il porto che è uno dei «gioielli» della maxi-operazione Cascetta insieme con Marina di Stabia, Acciaroli e, quando saranno pronti, l'Arechi di Salerno e l'immaginifico «Porto Fiorito » di Vigliena, una sorta di eterna incompiuta. L'assessore regionale, anche lui all'oscuro della decisione del Comune, promette di approfondire la questione: «Vigileremo affinchè non si mini la solidità di una operazione così bene avviata e potremmo valutare anche la possibilità che il socio del Comune, Campania Navigando, acquisti l'altro 49%. In questo caso - dice Muro - il socio diventerebbe acquirente privilegiato e tutti saremmo felici e contenti ».
Fabrizio Borgogna precisa la linea del centro sinistra: «Questi vogliono vendere - dice noi, invece, chiediamo che il Comune acquisti anche il 51% e chiediamo alla Regione di darci una mano. Nessuno deve fare affari sulla pelle dei procidani». Gli umori sono neri, insomma, e anche gli operatori dell'indotto portuale, molto cresciuto, mettono le mani avanti: «Il Comune poteva giocarsi meglio le sue chances mettendo in campo una diversa politica tariffaria. Il porto ha un grande futuro, ma saremo garantiti dai nuovi acquirenti? Nel charteraggio lavorano quattro società e il bilancio è stato positivo anche in una stagione magra come questa - dice Antonio Scotto di Perta di «Blue Dream» - e vanno bene anche i servizi del tutto nuovi che i giovani procidani stanno attivando (officine specializzate, impianti di condizionamento). Non vorremmo che il giocattolo si rompesse». Nonostante l'aria sia pesante, però, il vice sindaco non si sente condizionato: «Abbiamo imbroccato la strada giusta, anche se il Comune passerà la mano il porto continuerà ad essere la carta vincente di Procida». Ma gli avversari affilano le armi.
Carlo Franco
da IL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO del 7 settembre 2008


Edited by doclubrano - 30/9/2008, 13:30
 
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CAT_IMG Posted on 30/9/2008, 12:00




Riportiamo la lettera aperta sulla questione “Marina di Procida”, che il vice Sindaco Luigi muro ha inviato al Sindaco, Assessori e Consiglieri Comunali, Difensore civico, Partiti politici, Associazioni del settore e alla Stampa.

image C O M U N E D I P R O C I D A
Provincia di Napoli


Oggetto : lettera aperta questione “ Marina di Procida”
Alla ripresa delle attività dopo la pausa estiva sento la necessità di indirizzarvi la presente lettera che contiene una serie di considerazioni su una questione che nei prossimi tempi sarà centrale nel dibattito istituzionale e politico di Procida.
Mi riferisco alla pubblicazione del bando volto alla acquisizione di dichiarazioni di interesse
all’acquisto del pacchetto azionario di minoranza di cui il Comune di Procida è detentore nella società Isola di Procida navigando spa.
Dopo aver lavorato per circa dieci anni da Sindaco e negli ultimi anni quale delegato ai porti
turistici ritengo giusto e doveroso lasciare una traccia scritta delle considerazioni che ci hanno spinto ad adottare la delibera in oggetto al fine di contribuire non solo al giusto e fisiologico dibattito in corso ma soprattutto per mettere ciascuno innanzi alle proprie presenti e future responsabilità ,senza tanti giri di parole.
Orbene non voglio scendere nell’autocelebrazione ricordando come sin dal 1997 ,grazie ad un finanziamento della giunta Rastrelli,si è proceduto ad affrontare ,tra i tanti interventi strutturali poi eseguiti, il nodo strategico della ultimazione del porto turistico di Sancio cattolico.
Tale opera aveva visto il suo concepimento nel lontano 1978 e da anni versava in uno stato comatoso nel quale proliferava degrado e abusivismo.
Le opere sono state realizzate fino a quando ,all’inizio degli anni 2000,la Regione Campania,titolare del potere concessorio, costituendo la società di scopo “ Campania Navigando ”ha indicato al Comune la costituzione della società “ Isola di Procida navigando spa”.
La Regioni ,a fronte di espresse richieste da parte del Comune,ha sin da subito messo in chiaro che la sua società di scopo dovesse avere il controllo ( 51 %) della società. Il Comune è riuscito ad ottenere la sottoscrizione di un protocollo di intesa che salvaguardi i diritti della comunità e le ricadute territoriali.
Tale posizione della Regione è stata di recente ( inaugurazione del porto del luglio scorso)confermata pubblicamente dall’assessore Cascetta.
Questa è la storia,per grandi linee,che ha portato alla nascita della società che gestisce il porto
ed alla realizzazione del porto turistico stesso.
Non è questa la sede per discutere di altro e pertanto,dichiarandomi disponibile ad affrontare tutte le tematiche in un dibattito pubblico,vorrei limitare questa mia alla attuale vicenda della cessione del pacchetto azionario in capo al Comune.
Prima di tutto è bene ribadire che la legge finanziaria del passato governo impone agli enti locali di procedere alla cessione delle quote azionarie delle società partecipate non aventi fini istituzionali.
Infatti il Comune ha l’obbligo di mettere sul mercato anche altre società,come parco letterario ecc.,cosa che è in corso di esecuzione.
Fuori luogo è il richiamo allo Statuto comunale da parte di chi avversa la cessione sia perché lo Statuto NON può derogare da una legge sia perché lo Statuto Comunale contiene principi generali e non richiami a società specifiche come appunto quella del porto.
In giro c’è tanta confusione,un po’ diffusa in mala fede,un po’ per scarsa informazione,un
po’ per la cronica incapacità delle amministrazioni di comunicare le proprie scelte amministrative.
E’proprio per questo che cerco di mettere in chiaro i concetti ispiratori della nostra scelta
non prima di aver stigmatizzato alcune semplificazioni fuori luogo e certamente in mala fede perché provengono da settori politici e imprenditoriali che sanno bene come stanno le cose.
LA PRIMA FALSA SEMPLIFICAZIONE è quella secondo cui l’Amministrazione sta procedendo alla vendita del porto!
Questa affermazione è FALSA:
a)il Comune non vende il porto in quanto non è proprietario dello stesso!
b)Il Comune non vende il porto in quanto non è gestore dello stesso essendo titolare
del pacchetto minoritario della società.
IL COMUNE STA PROCEDENDO A VERIFICARE LA POSSIBILITA’ DI CEDERE IL DETTO PACCHETTO AZIONARIO COME DA PRECISO OBBLIGO DI LEGGE!!!

Ma c’è di più !

Io sostengo con la forza della ragione e mi rivolgo a tutti coloro che vogliono affrontare il problema con la necessaria onestà intellettuale,che la cessione delle quote di minoranza della società in oggetto può trasformarsi in una operazione virtuosa per la comunità isolana.
Prima di spiegarne le ragioni vorrei ricordare quali sono le motivazioni che spingono a creare un porto turistico :
1)creazione di un forte indotto turistico-commerciale;
2)creazione di posti di lavoro diretti ed indiretti;
3)possibile utile per le casse comunali,laddove il Comune sia socio.

Orbene,NESSUNA di queste tre motivazione è scalfita dalla annunciata cessione delle quote:
infatti i primi due obiettivi sono ottenuti per la sola esistenza del porto turistico che oramai
è una realtà al di là del soggetto proprietario,il terzo abbisogna di un ragionamento più complesso ma facilmente comprensibile.
Il vantaggio per le casse comunali potrebbe essere rappresentato dalla divisione degli utili derivanti dalla gestione della società che ( come si sa….. ) è calcolato depurando gli incassi da tutti gli oneri compresi quelli fiscali,di investimento ecc.
Diversa è la gestione del piccolo privato le cui dinamiche non interessano la presente discussione che affronta una società a capitale pubblico e quindi rigidamente sottoposta al rispetto delle leggi,anche fiscali.
Chi vuole ragionare seriamente sa bene che con la cessione delle quote di minoranza il Comune potrebbe eliminare i mutui che gravano sul bilancio per circa 700.000,00 euro all’anno ed affrontare situazioni debitorie derivanti da antichi e meno antichi contenziosi
di cui ci è sempre fatti carico nel principio della continuità amministrativa.
Solo per esempio si ricorda che nel 1996/97 l’Amministrazione Muro fu costretto a contrarre un mutuo con lo Stato per sanare il precedente dissesto per l’importo di circa euro 4.000.000.
E nel corso degli ultimi 10 anni ha dovuto fronteggiare sentenze derivanti da vecchi contenziosi ( es. casa comunale, Scuola media,punta Solchiaro ecc.).
L’esempio di punta Solchiaro valga per tutti :
Il Comune per anni ha sversato su quel lembo magnifico della nostra costa i rifiuti che ivi venivano anche bruciati.
Non tutti sanno che quella proprietà era privata!!!
Era ovvio che i proprietari intentassero causa al Comune che fu condannato a restituire il terreno ed a pagare circa 1.800.000.000 di lire di danno.
Dopo una lunga trattativa la punta Solchiaro è divenuta di proprietà del Comune che ha pagato invece di un miliardo e ottocento milioni per poi restituirla, circa 1 miliardo per diventarne proprietario!!!
Ritornando al discorso principale,se il Comune riuscisse,cedendo le quote,a non pagare più
i circa 700.000 euro all’anno di mutui le sue casse avrebbero un utile certamente maggiore
del miglior utile preventivabile dalla gestione del porto.
Infatti non pagando più tale somma è come se entrassero 700.000 euro di utile!!!
Se a questo si aggiunge la eliminazione di contenziosi che, con la possibilità di effettivo pagamento derivante dalla liquidità ,potrebbero chiudersi a prezzi vantaggiosi si comprende come una operazione obbligatoria per legge possa trasformarsi in una cosa virtuosa.
Si potrebbe obiettare : chi garantisce che l’Amministrazione usi il ricavato per tali nobili ragioni?
La risposta è semplice : è sufficiente una delibera di Consiglio comunale che vincoli la destinazione della somma ricavata a tali obiettivi!

Ma, a parte quanto innanzi,c’è in campo un rischio ben più forte per gli interessi del Comune:
ipotesi che va messa “nero sul bianco” a futura memoria!
E’ notorio ai più che è in corso una privatizzazione delle società nazionali che potrebbe portare nel giro di poco tempo la società “ madre” Italia navigando spa( che detiene l’80 % di Campania navigando) a collocare sul mercato le sue partecipazioni.
In tale ipotesi,che certamente non dipende dalla volontà dell’Amministrazione comunale,potremmo trovarci in breve tempo un socio di maggioranza privato che potrebbe a colpi di aumento di capitale ( non sostenibili dal socio Comune) estromettere il Comune stesso dalla società o limitarne fortemente la presenza.
Questa ipotesi,lungi dall’essere un mero spauracchio,rientra nella normale gestione delle società e causerebbe al Comune un vero e proprio danno oltre che una beffa per non aver saputo leggere gli eventi in maniera preventiva nonostante i segnali chiari che provengono dai Governi ( anche di colore diverso) rispetto alle privatizzazioni.
Io mi sottraggo dal puerile,maligno e superficiale modo di ragionare di alcuni e pertanto sia pure con estrema attenzione, con animo non certamente felice ma con il senso di responsabilità che a mio avviso distingue un amministratore serio da un capopopolo senza obiettivi, ho provato a spigare le ragione vere sottese all’adozione di tale deliberato.
Mi auguro che le persone che vogliano migliorare il dibattito e le proposte ancora in campo siano sufficientemente responsabili per isolare i mestatori e coloro che giocano al “ tanto peggio tanto meglio”.
Procida,30.9.08 Cordiali saluti

Luigi Muro

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Leo Pugliese
CAT_IMG Posted on 30/9/2008, 14:26




Prenderò spunto da questa lettera per fare le mie considerazioni. Senza pregiudizi e scevro da qualsivoglia polemica.

Tralasciando gli anni di operato del ns caro V. sindaco, da rastrelli a bassolino, da prodi a berlusconi, passando per l'11 settembre, e gli scudetti - fasulli - dell'Inter, la cosa che lascia sconfortati è leggere ad anni di distanza come da "momento di sviluppo e rilancio per le casse comunali, per la ns economia e per la ns isola" di qualche anno fa - Prefazione su un libro ed inaugurazione del parco letterario -, si sia arrivati a dire, che la "vendita" o "cessazione" delle proprie quote azionarie, sia una risorsa, una vittoria, un qualcosa che non si può fare a meno di fare.
anzi che è giusto che si faccia, addirittura che ci si guadagna. Che le "leggi" sono cambiate.
Forse sono cambiate, ma è cambiato soprattutto il modus operandi di una certa classe di amminsitratori.
Destinare questi ipotetici soldi per i contenziosi passati e per debiti pregeressi è a mio parere una sconfitta. Politica si intende. Quanti e quali siano i contenziosi che il comune abbia è relativo.
E' difficile trovare un solo comune in Italia che non abbia mai attraversato o che attraversi fasi delicate o meglio negative dal punto di vista economico, ma è compito di chi amminsitra trovare le soluzioni. E trovare soluzioni non sempre ha significato o significa vendere i beni del comune. Ci si vuol convincere che tra due mali si sta per scegliere il minore, ossia si è scelto di non andare avanti, di non proseguire sulla strada del diritto e del giusto.
Ma c’è di più: sarà difficile "perdonare" per aver “svenduto”, o " cessato" secondo astruse leggi di mercato, qualcosa di Nostro.
Passi per gli uomini che lo "gestiscono", per le barche dei Vip che ci ancorano, , di cui francamente non sentiremo la mancanza, ma per tutto il resto, attenti a non infrangere regole che non si scrivono sui manuali di giurisprudenza o d’alta finanza.

Edited by Leo Pugliese - 30/9/2008, 15:41
 
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manu@77
CAT_IMG Posted on 30/9/2008, 16:53




come non condividere le parole di leo! subiamo ingiustizie e soprusi, perchè? non ci sono i soldi per la mensa scolastica ma ci sono i soldi per assumere 12 vigilini inutili e raccomandati (gli esaminatori sono stati i loro istruttori di corso, pare!) perchè? il porto della marina non è strategico? e gli altri lo sono? la corricella lo è? ma....certo non chiedo risposte, mi sembra inutile
 
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CoolTex
CAT_IMG Posted on 1/10/2008, 10:05




CITAZIONE (Leo Pugliese @ 30/9/2008, 15:26)
Ma c’è di più: sarà difficile "perdonare" per aver “svenduto”, o " cessato" secondo astruse leggi di mercato, qualcosa di Nostro.
Passi per gli uomini che lo "gestiscono", per le barche dei Vip che ci ancorano, , di cui francamente non sentiremo la mancanza, ma per tutto il resto, attenti a non infrangere regole che non si scrivono sui manuali di giurisprudenza o d’alta finanza.

Si dice non so dove che "è meglio chiedere scusa che chiedere permesso", al solito qui non stanno chiedendo permesso ma neanche ci chiederanno poi scusa.
Quoto in TOTO Leo
 
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NewFox
CAT_IMG Posted on 3/10/2008, 17:05




Mah, io per mia natura sono sempre stato a favore dell'economia in mano ai privati, a certe condizioni, per cui non sono molto in sintonia con voi che volete che il porto resti comunale.

Comunque l'operazione messa in atto dal comune (o forse sarebbe meglio dire da Muro) è arcinota e risaputa da almeno 3 anni ed è una cosa che gli attuali oppositori di centrosinistra ora fanno finta di non sapere........ ma per piacere. Se davvero non sapevano, allora è meglio che cambino mestiere.........

In realtà, giusto per essere precisi, il comune non cede la proprietà del porto, bensì la sua quota di partecipazione nella società che l'ha in gestione.
Il porto è e resterà sempre pubblico, è la gestione che passa in mano ai privati il chè da che mondo e mondo è sempre stato sintomo di efficienza e, se ben controllato dal pubblico, di sviluppo.

Piuttosto io mi batterei più sull'ottenere precise rassicurazioni sulle garanzie da offrire agli isolani, ma la vendita è un bene non un male da combattere.
 
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CoolTex
CAT_IMG Posted on 3/10/2008, 17:27




Vede caro NewFox,
come dice lei, la vendita non è un male da combattere (forse). Su questo potremmo anche essere d'accordo, però ci sono troppi "perché" che meritano una risposta da parte dell'amministrazione, per il rispetto dei cittadini.
Questo sistema di portare avanti certe cose, non aiuta certo gli imprenditori (o chi vorrebbe farlo) Procidani, ma sono il risultato di manovre politiche e basta. Forse è questo che si vuole contestare all'attuale amministrazione? Forse non si vuole contestare il "fatto" che si stanno vendendo il porto, ma il come ed il perché.

Poi se la questione è arcinota e nessuno, opposizione compresa, ha aperto bocca, forse è perché "l'affare" lo fanno tutti.

Questi i dubbi
Domenico
 
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NewFox
CAT_IMG Posted on 3/10/2008, 17:37




Ciao Cool,

Diamoci del tu perchè siamo entrambi coetanei e procidani....

Sono pienamente daccordo su tutta la questione perchè questa vendita è una vendita programmata e gestita a tavolino.
Sono pienamente daccordo che la vendita così com'è stata concepita è da bloccare, quello su cui non sono daccordo è la finalità in quanto secondo me la vendita dev'essere fatta, ma con trasparenza e senza favorire i "soliti amici", mentre la finalità che guida lo spirito di questo post è la NON vendita del porto.

Non ci troviamo solo su questo punto, per il resto sono al 100% daccordo che la cosa è da stoppare.
Una cosa che avevo suggerito parlando col buon Francesco, che magari leggendo questo post capirà chi sono e, se non lo capisce ora lo capirà domani, era di creare una società ad azionariato popolare che potesse entrare in competizione con il soggetto che, nelle intenzioni di chi vende, deve fare l'affare.

 
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CoolTex
CAT_IMG Posted on 3/10/2008, 17:54




CITAZIONE (NewFox @ 3/10/2008, 18:37)
........ quello su cui non sono daccordo è la finalità in quanto secondo me la vendita dev'essere fatta, ma con trasparenza e senza favorire i "soliti amici", mentre la finalità che guida lo spirito di questo post è la NON vendita del porto.
........

Perdonami ma non ho capito da cosa hai dedotto che lo spirito di questo post è la NON vendita?
Io mi sono limitato a riportare due cose che secondo me sono interessanti, ed o quotato Leo esprimendo un'opinione personale.
Non fraintendermi è solo una curiosità la mia.

Saluti
CoolTex Domenico Scotto di Minico
 
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NewFox
CAT_IMG Posted on 3/10/2008, 18:15




Hai ragione, ho sbagliato ad esprimermi il post in se per se riporta un articolo di giornale, nel quale però la critica veniva fatta alla vendita in se x se paventando addirittura l'acquisto dell'altro 51% da parte del comune ed i reply degli utenti tra cui Leo vanno tutti in questo senso, la NON vendita del porto.
 
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CoolTex
CAT_IMG Posted on 3/10/2008, 18:25




Converrai che non è il post ad essere per la NON vendita del porto, ma gli utenti che hanno postato.
Sai, faccio questa precisazione perché a volte riceviamo critiche al riguardo, io personalmente le ritengo un pochino frutto dell'ignoranza dello strumento forum, e sono interessato a capire come evitare questi fraintendimenti.
Non ci dispiacerebbe ospitare articoli che possano avvalorare anche altre tesi, per esempio. Ma nessuno li posta, allora sembriamo tutti "contro", e la cosa buffa e che alcuni di noi (inteso come staff) non lo sono.

Scusate per l'OT
Domenico
 
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NewFox
CAT_IMG Posted on 3/10/2008, 18:29




Non ti preoccupare, bazzico nei forum da qualche anno e quindi so che spesso ci si può fraintendere parlando da dietro una tastiera, nessun problema.....

Scusate anche me x l'OT
Valerio
 
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manu@77
CAT_IMG Posted on 3/10/2008, 22:47




scusate se mi intrometto ma credo che nei post traspare molto più la delusione derivata dalla cattiva gestione epoca trasparenza dell' operato che l' opposizione alla vendita. purtroppo vige in molti un pregiudizio non proprio immotivato: tutto ciò che fanno quei signori "puzza", scusate se ormai ci fidiamo poco.....
 
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doclubrano
CAT_IMG Posted on 7/10/2008, 09:35




Ciao!!
Noto con piacere che questo dibattito si sta facendo interessante qui come nel paese e sui vari blog dell'isola di Procida.
Per proseguire la discussione eccovi altri spunti di riflessione che potete trarre anche da una lettera di risposta di Tommaso Forestieri (Federconsumatori e componente del Coordinamenti cittadinanzattiva). Pubblicata su Procida Urban Blog di ieri e che vi riporto di seguito.
Saluti Francesco
:lol:

Il documento a firma del vice Sindaco datato 30 settembre u.s, sull’intera vicenda amministrativa per la realizzazione e la gestione del Porto Turistico di Marina Grande, è una complessa dichiarazione resa a futura memoria, da un re “che ormai è nudo”.

Laddove se la prende con i capipopolo, ovvero con gli esponenti del Coordinamento Cittadinanza Attiva, tirando in ballo lo statuto comunale che a suo avviso “è fuori luogo” per discutere la questione suddetta in Consiglio Comunale, lo fa appositamente per confondere le idee ai procidani a digiuno della conoscenza della Legge che disciplina l’Ordinamento dei Comuni e delle Provincie. Infatti, il 3° comma dell’art. 8 (Titolo Partecipazione Popolare) della suddetta legge, recita così: “Nello statuto devono essere previste forme di consultazione della popolazione (n.d.r., qui il legislatore si riferisce ai Referendum Popolari), nonché procedure per l’ammissione di istanze, petizioni e proposte dei cittadini singoli ed associati diretta a promuovere interventi per la migliore tutela degli interessi collettivi e, devono essere, altresì, determinate le garanzie per il loro tempestivo esame (n.d.r., in questo ultimo punto sottolineato, rientra il caso dell’istanza presentata al Presidente del Consiglio Comunale dal Coordinamento con proposta ai sensi del 1° e 5° comma dell’art. 9 dello Statuto Comunale, che per non appesantire la lettura di questo intervento, si pubblicano integralmente a margine).

Per il Vice Sindaco, invocare le suddette norme dello Statuto Comunale per ottenere l’adozione da parte del Consiglio Comunale di una delibera ricognitiva sull’intera vicenda amministrativa e la gestione del Porto Turistico di Marina Grande, ostacola l’azione amministrativa.
La sua è rabbia e non ragione!

Perché, con due volantini e con un’assemblea pubblica svolta nei giorni scorsi, gli abbiamo rotto “le uova nel paniere”, pubblicizzando l’intera vicenda del porto turistico, visto che l’intero Consiglio Comunale ha lasciato fin ora correre tutto.

Per chi come me, che è stato l’estensore materiale dell’istanza innanzi detta per conto del Coordinamento Cittadinanza Attiva, con una procedura intrapresa circa la richiesta al Consiglio Comunale, quasi inedita rispetto a quella consueta seguita dai consiglieri comunali. Dopo le affermazioni pretestuose del vice sindaco, non può fare altro che prendere atto della mancanza di volontà politica a far partecipare i cittadini singoli o associati all’amministrazione locale.
Vorrei poi dire al Vice Sindaco, dove sta la malafede dei capipopolo?

Essi non chiedono altro che l’adozione di un atto deliberativo ricognitivo, al fine di approfondire tutta la questione del porto turistico, di procrastinare a tutto il 31-12-08 p.v. ulteriormente i termini di scadenza del bando deliberato dalla giunta e, infine, di stabilire come da consulenza espressa dal Segretario Generale del Comune, pronunciata nella delibera del bando circa l’offerta degli stessi partecipanti alla gara sia in aumento rispetto ad un minimo preordinato.

Ci sono tutti i buoni motivi per affermare che, di giorno in giorno a Procida, si stanno restringendo tutti gli spazi di democrazia, soprattutto, quando vengono disconosciuti e sottovalutati i contenuti dello statuto e dell’art. 8 della legge sull’ordinamento degli Enti Locali.
Da sottolineare, che questa omertà politica, rende sempre più difficile il confronto sulle questioni amministrative.
E’ proprio la mancanza di confronto che ha determinato un siffatto sistema di potere oligarchico che va combattuto giorno per giorno.

*Art. 9
comma 1. Per la tutela degli interessi collettivi, i cittadini singoli o associati possono avanzare istanze, petizioni e proposte su aspetti che riguardano l’azione amministrativa del Comune.
Comma 5. Le proposte dirette ad ottenere l’adozione di un atto deliberativo del Comune, devono essere sottoposte all’esame del competente Organo Comunale nella prima adunanza successiva alla loro presentazione che deve avvenire entro e non oltre 20 giorni.


Qui altri link ad articoli correlati:
da procida.blogolania.it:

Il Coordinamento Cittadinanza Attiva Procida persevera e richiede la convocazione del Consiglio Comunale sulla questione porto.


Istanza del Coordinamento Cittadinanza Attiva, sulla vendita del porto turistico di Procida

"Vendita del porto: NO grazie, dal Coordinamento Cittadinanza Attiva"


da procidaniuse.com:
risposta di Geppino Pugliese su Procidaniuse

Edited by doclubrano - 7/10/2008, 11:10
 
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CoolTex
CAT_IMG Posted on 7/10/2008, 09:58




Ecco di cosa parla Tommaso Forestieri:

TEsto unico delle leggi sul coordinamento degli enti locali.doc aggiornato al 2004 QUESTO.pdf

Statuto del Comune di Procida.pdf

Scaricatelo....molto interessante
 
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60 replies since 18/9/2008, 10:53   2177 views
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